Sono circa 4mila, ogni anno, le nuove diagnosi di Aids in Italia. Un numero che non ha subito variazioni negli ultimi dieci anni.
Nella metà dei casi, la malattia viene individuata in ritardo, e il 15% dei portatori dell’infezione Hiv non ne è consapevole.
E’ quanto emerge dalle cifre diffuse dalla Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicale, in occasione del suo 15mo congresso, in corso di svolgimento a Baveno.
“Le persone che hanno una infezione sia da Hiv che da Hcv (epatite C) – spiega Massimo Galli, vicepresidente della Simit – presentano un andamento della malattia epatica più rapido. Uno dei temi caldi del momento è il poter estendere al massimo delle persone con coinfezione Hov-Hcv, le terapie con farmaci anti Hcv. Superando le barriere di ordine economico fino ad ora imposte, che hanno limitato le possibilità di terapia solo a coloro che presentavano una malattia epatica già avanzata”.
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