Non c’è una panchina italiana nel futuro di Carlo Ancellotti. L’allenatore del Real Madrid, detentore dell’ultima Champions League, allontana un suo ritorno nella Serie A.
Il nostro calcio esercita un richiamo sempre più debole, anche alla luce degli episodi di violenza negli stadi italiani e del difficile rapporto tra squadre di club e tifo organizzato.
“Qua la contestazione si limita solo ai fischi nello stadio, gli ultras e gli striscioni non esistono più – ha detto Ancelotti ai microfondi di Radiouno – Il Real ha lavorato molto negli ultimi due anni per eliminare le frange più violente del tifo e lo ha fatto. Non se ne puo’ piu’ che i giocatori siano ostaggi di tifosi senza cervello”.
Neanche la tentazione di guidare gli azzurri potrebbe fare cambiare idea. “Sarà un pensiero futuro, oggi mi limita il piacere di volere allenare tutti i giorni, di stare tutti i giorni sul campo e poi adesso la nazionale italiana è in ottime mani”. Tornando alla Champions, il Real potrebbe incrociare la Juventus.
Infine un pensiero alla sua ex squadra, il Milan, ora guidato da Pippo Inzaghi. “Il Milan ha preso un rischio perchè ha scelto un allenatore senza esperienza ma l’esperienza non ce l’ha nessuno quando inizia. E’ stata una scelta giusta ed e’ stato giusto per Pippo accettare pur sapendo delle difficoltà che avrebbe incontrato. Spero che il Milan continui con Inzaghi, a poco a poco, piano piano qualcosa si comincia a intravedere”.
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