Nel 2015, la spesa media di gestione di un conto corrente è stata di 76,5 euro, in diminuzione di 5,8 euro rispetto al 2014. E’ quanto emerge dall’indagine annuale della Banca d’Italia sui costi dei conti correnti delle famiglie.
La diminuzione è dipesa principalmente dai minori oneri fissi, tra questi principalmente i canoni di base, e dalle minori commissioni applicate sulle disposizioni effettuate dalla clientela. Questo risultato si inquadra in una fase di progressiva riduzione della spesa: tra il 2010 e il 2015 la spesa media è diminuita del 3,4 per cento annuo per una variazione complessiva di 14,6 euro (era pari a 91,1 euro nel 2010). La contrazione della spesa è dipesa per l’86 per cento dalle minori spese fisse e per la parte restante dalle minori commissioni applicate sulle disposizioni. Nel 2015 gli oneri per la commissione di messa a disposizione dei fondi, applicate sulle aperture di credito in conto corrente, sono rimasti stabili intorno all’1,6 per cento del credito accordato. Anche le commissioni unitarie di istruttoria veloce, applicate sugli scoperti di conto, registrano una diminuzione sia per i conti affidati (da 34,8 a 29,7 euro) sia per quelli non affidati (da 27,4 a 26,9 euro). Per entrambe le tipologie di conti si osserva rispetto alla precedente rilevazione una contrazione dell’ammontare e della durata degli sconfinamenti.
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