Dall’inizio della crisi ad oggi il numero delle persone in condizioni di povertà assoluta è aumentata da 1,8 a 4,6 milioni. Significa che nel 2015, ogni 100 italiani, 7,6 sono poveri.
Secondo un rapporto della Caritas, presentato oggi, il maggiore disagio si registra al Sud, nelle famiglie con anziani, nei nuclei con almeno tre figli minori e in quelli senza occupati. Ma è notevolmente cresciuta anche al Centro-Nord, tra le famiglie giovani, nei nuclei con uno o due figli minori e in quelli con componenti occupati.
Il risultato è che la presenza quantitativamente significativa dell’indigenza tocca oggi l’intera società italiana e non è più circoscritta solo ad alcune sue componenti.
“Nonostante ciò – denuncia la Caritas – il nostro Paese resta l’unico in Europa, insieme alla Grecia, ancora privo di una misura nazionale universalistica contro la povertà assoluta rivolta a chiunque si trovi in questa condizione”. “La sua introduzione – ricorda infine l’organizzazione – è stata richiesta da più parti sin dagli anni ’90 senza trovare ascolto da nessuno dei governi susseguitisi nel tempo”.
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