Vicina ai valori minimi storici la produzione di olio di oliva in Italia, scesa a 298 milioni di chili, il 38% in meno rispetto allo scorso anno.
Un andamento che, sottolinea la Coldiretti nel commentare dati di Ismea e Unaprol, si riflette sulla produzione a livello mondiale.
Si prevede infatti un crollo della produzione anche in Grecia con circa 240 milioni di chili (-20%) ed in Tunisia dove non si supereranno i 110 milioni di chili (-21%). Mentre in Spagna, che si conferma leader mondiale, si stimano circa 1400 milioni di chili, in linea con l’anno scorso. In controtendenza la Turchia che aumenta la produzione del 33% per un totale di 190 milioni di chili.
Il risultato complessivo è una previsione di produzione mondiale a 2,785 miliardi di chili in calo del 9%, con conseguenti tensioni sui prezzi che si prevedono in forte rialzo per effetto della corsa all’acquisto dell’olio nuovo.
I cambiamenti, spiega la Coldiretti, si faranno sentire sul carrello della spesa soprattutto in Italia dove i consumi di olio di oliva a persona sono attorno ai 9,2 chili all’anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica.
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