Facebook ha annunciato un provvedimento per arginare il fenomeno del click-baiting, ossia la pratica, divenuta sempre più diffusa, di condividere link con titoli ingannevoli.
Quei post del tipo “Guarda cosa è successo a questa ragazza mentre camminava”, utilizzati dai siti web per catturare visitatori e quindi fare più soldi con i propri banner pubblicitari.
Il social network spiega che verranno penalizzati, e quindi resi meno visibili, tutti quei contenuti che hanno un titolo non pertinente e la cui descrizione della notizia sia non coerente o non sufficiente a fornire al lettore informazioni precise sul contenuto dell’articolo.
Ma come farà Facebook a decidere se un post è ingannevole? Essenzialmente in due modi: calcolando il tempo di ritorno su Facebook dalla visita a siti web esterni alla piattaforma, e stimando quantità e qualità delle interazioni con il post.
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