Oggi sono stati donati circa 12 milioni di ramoscelli di mimose, quale omaggio in occasione della Giornata internazionale della Donna.
Per conservare il fiore il più a lungo possibile, consiglia la Coldiretti, è bene tagliare quanto prima gli steli, che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone.
Vanno quindi collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido, perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi la faccia seccare rapidamente.
Quella che viene comunemente chiamata mimosa, dal punto di vista botanico è in realtà un’acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all’unica famiglia delle Leguminose. Le varietà più diffuse sono la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo, per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi, si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico “mimus”, dal latino attore mimico.
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