Il 19% degli italiani è tentato di assaggiare la carne di coccodrillo mentre il 92 per cento rifiuta gli insetti e il 93 per cento i ragni fritti che sono considerati in alcuni Paesi partecipanti all’Expo vere prelibatezze gastronomiche.
E’ quanto emerge da una indagine di Coldiretti e Ipr Marketing, presentata ad Expo.
Il piatto meno gradito dagli italiani, con una percentuale del 97 per cento, è il vino di serpente che si beve in Cina e in Vietnam, ottenuto mettendo in un infuso alcol e il corpo intero del rettile, che pare sia un ottimo ricostituente.
Gli insetti che sono molto diffusi a tavola in diversi continenti, dall’Asia all’Africa, hanno trovato posto all’Expo nel Future Food District solo in esposizione in confezioni snack di larve, cavallette, scorpioni, termiti, scarafaggi, ma anche in spiedini misti. Ma, riferisce la Coldiretti, sono stati sequestrati i grilli in barattolo e i vermi della farina essiccati offerti come snack nel corso di uno showcooking nel padiglione olandese, nonostante l’importante endorsement della Fao che, in un recente studio, li classifica come il cibo del futuro perché stima che fanno parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone e che potrebbero quindi essere essenziali per combattere la fame.
Il console dello Zimbabwe Georges El Badauri ha annunciato l’arrivo di un menu a 15 euro a base di crocoburger, ma sono già esposti filetto di coda di coccodrillo in olio extravergine e ragu’ a base di carne di coccodrillo che è un rettile comunemente consumato in molti continenti, dall’Asia all’Africa fino alle Americhe. Inoltre la carne di coccodrillo si commercializzata già in alcuni Paesi europei, come il Belgio.
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