Un prontuario con gli errori da non commettere nella zona wc, quando si è all’estero. Lo ha realizzato Tenderly, in collaborazione con il Galateo Mondiale della Toilette, organismo che detta regole di bon ton per quanto riguarda i bagni pubblici del mondo.
La prima cosa da evitare è l’uso del telefonino. Questo è un comportamento che il galateo sanziona con un perentorio no, da Roma a Singapore.
La dipendenza da smartphone ha infatti conseguenze poco piacevoli: le conversazioni possono disturbare gli altri frequentatori del bagno, i rumori di sottofondo disarmare chi ascolta, e il telefonino cadere nel water.
Severamente proibito anche parlare in bagno, ma solo per gli uomini. Per quanto riguarda le donne, alle quali piace andare in bagno a chiacchierare, è invece consentito intrattenersi dietro le porte dei bagni, mentre è vietato davanti ai lavabi o mentre si è in coda.
Il grande dilemma riguarda la carta igienica, su o giù? Ovvero: la carta igienica deve ricadere dalla parte superiore del rotolo o scendere “dal retro”, sfiorando il muro? A sorpresa il modo più corretto è quello che prevede una presa dal basso.
Il tema del “su o giù” diventa terreno di discussione se si parla della tavoletta del water: la posizione corretta è rigorosamente abbassata.
Esistono poi diversi usi e costumi in base al luogo dove ci si trova. In Francia e nella maggior parte dei paesi Europei è pratica diffusa pagare per l’uso del bagno pubblico e la carta igienica è prontamente disponibile.
Molti paesi del Sud Est Asiatico non dispongono di impianti idraulici adatti allo smaltimento della carta igienica: quest’ultima, quindi, va buttata in appositi cestini collocati accanto alla toilette. Vicino alle turche dei bagni, inoltre, si trovano sempre un contenitore pieno d’acqua o una canna da giardino per lavarsi.
In Indonesia la “turca” non è dotata di serbatoio per tirare l’acqua: quest’ultima si attinge dal “mandi”, una vasca quadrangolare da cui raccogliere acqua per lavarsi e per buttarla nella turca dopo averla utilizzata.
Ad Amsterdam i bagni pubblici sono strutture a pagamento posizionate all’aperto: ci sono i “krul”, tipiche cabine in ferro battuto e i “plaskruis”, campane di plastica a quattro posti.
In Cina la privacy del wc non esiste: i bagni pubblici sono box open-style, non hanno le porte e non esiste alcuna separazione tra gli spazi riservati agli uomini e quelli per le donne.
Il Giappone è un paese veramente all’avanguardia, hanno infatti inventato il ‘washlet’, gabinetto elettronico dotato di tutti i confort: telecomando per alzare e abbassare l’asse senza toccarla, acqua di varia temperatura con getto regolabile e aria tiepida per asciugarsi, oltre a sedile riscaldato, braccioli e deodorante.
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