Il programma dell’edizione 2015 del Festival della mente
- 17 Luglio 2015
- Pubblicato in Cultura e Spettacolo
La dodicesima edizione del Festival della Mente, il primo festival in Europa dedicato alla creatività e ai processi creativi, si svolgerà a Sarzana dal 4 al 6 settembre con la direzione scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet e la direzione artistica di Benedetta Marietti.
Tre giornate con oltre 60 relatori italiani e internazionali e 38 incontri tra spettacoli, letture, laboratori e momenti di approfondimento culturale. Scienziati, filosofi, scrittori, storici, artisti, psicoanalisti, architetti e fotografi indagano i cambiamenti, le energie e le speranze della società di oggi, rivolgendosi con un linguaggio accessibile al pubblico ampio e intergenerazionale che è da sempre la vera anima del festival.
Presente anche una sezione per bambini e ragazzi, un vero e proprio festival nel festival con 27 relatori e 22 eventi.
Aprirà l’edizione 2015 la lezione inaugurale del filologo e storico Luciano Canfora “Augusto: la morale politica di un monarca repubblicano”.
Lo scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte, in un dialogo con il romanziere Bruno Arpaia, proporrà un viaggio a ritroso nel tempo, per raccontare l’impatto rivoluzionario che ebbe la diffusione in Europa dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert.
Edipo, così onesto e corretto da essere definito “il migliore dei mortali”, termina la sua vita cieco, disperato e abbandonato. Ma è davvero sua la responsabilità della catastrofe che gli rovina la vita, se è stato il destino a orchestrare per lui le peggiori nefandezze? Se lo chiese Platone e riproporrà oggi la domanda lo scrittore ed esperto del pensiero antico Matteo Nucci.
Proprio oggi, nell’era di Internet e del trionfo delle immagini, siamo in grado di capire meglio la tradizione secolare dell’arte della memoria, che raggiunge nel Rinascimento le sue espressioni più spettacolari. L’italianista Lina Bolzoni dell’Accademia dei Lincei ricorderà al pubblico il progetto di Giulio Camillo di un teatro della memoria, che doveva contenere, nelle intenzioni dell’umanista, tutto il sapere e i segreti della bellezza.
Alessandro Barbero quest’anno rifletterà sul tema della responsabilità dello storico con tre lectio, dedicate a Gaetano Salvemini, uno dei maggiori storici italiani dell’inizio del Novecento, a Marc Bloch, patriota ed ebreo che fu ucciso dai nazisti, e al nazionalista tedesco Ernst Kantorowicz.
Due scrittori, l’olandese Frank Westerman e l’italiano Mauro Covacich, indagheranno la responsabilità di dire “io” nella letteratura contemporanea: un viaggio nel mondo della scrittura e nella capacità di mettersi in gioco.
La francesista Daria Galateria e lo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi ripercorreranno la storia di uno dei tre libri più letti al mondo e del suo autore: Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, cercando di svelare il mistero che racchiude.
Giorgio Fontana e Marco Missiroli si confronteranno in un dialogo sulle rispettive “carriere di lettori”, raccontando la loro formazione di narratori e di uomini. L’incontro è nato dalla collaborazione con La Grande Invasione, festival della lettura di Ivrea.
“Magie della visione” è un viaggio nella carriera di Mimmo Jodice: l’editore Roberto Koch interrogherà il grande fotografo italiano sulla sua opera, caratterizzata da un continuo esercizio del guardare, da una sperimentazione ispirata anche all’opera di importanti pittori e dalla costante attenzione per il mondo classico.
Le guerre degli altri sono anche le nostre. La scrittrice Melania Mazzucco racconterà della doppia rivolta della Scena dei massacri di Scio, opera del pittore Eugène Delacroix: quella combattuta sull’isola dell’Egeo e quella combattuta sulla tela dall’artista per la libertà di espressione, contro gli usi dell’epoca secondo i quali non si dipingevano scene di storia contemporanea.
È possibile progettare insieme alla natura e non contro di essa? L’architetto e designer Italo Rota e Aldo Colonetti, storico del design e dell’architettura, risponderanno a questa epocale domanda nell’incontro “Lo spazio in cui viviamo non è altro che l’estensione della nostra mente”.
“Tornare al giardino” è quanto auspicherà Marco Martella, responsabile della valorizzazione del verde storico in Francia.
Spazio anche all’attualità. È possibile fare scuola in modo nuovo? Come si apprende oggi? Si possono costruire nuove forme di partecipazione, apprendimento, lavoro e miglioramento della vita anche nei luoghi dell’esclusione sociale? Risponderano a queste domande Marco Rossi-Doria, partendo dalla propria esperienza di “maestro di strada”, e l’esperta di politiche educative Giulia Tosoni.
Secondo lo scrittore e insegnante Edoardo Albinati il sistema scolastico penalizza non solo gli ultimi della classe, ma anche i più bravi. E nella pervasiva società di controllo reciproco dei social network chiunque dia l’impressione di diversificarsi rischia di diventare un bersaglio dei compagni.
I videogiochi sono il peggiore intrattenimento per i nostri figli? Internet andrebbe vietato ai bambini? La tecnologia è un danno per l’apprendimento? Sono battaglie senza senso: questa la risposta dell’esperto di nuovi media Paolo Ferri, che consiglia di educare i bambini perché sappiano sfruttare le potenzialità del mondo digitale e contemporaneamente evitarne i rischi.
Lo psicanalista Tito Baldini si concentra sui ragazzi “al limite”: cosa si può fare per aiutarli? Esistono cure e rimedi efficaci in grado di rimettere in sicurezza il percorso dei giovani in difficoltà.
Altri due temi di grande attualità: lo scrittore Eraldo Affinati e il giurista Salvatore Lombardo analizzaeranno i problemi che derivano dalle migrazioni di popoli, evidenziando la responsabilità individuale e umana di ciascuno di noi.
Oggi tutti desiderano essere competitivi e al passo con il correre del mondo, ma dove stiamo andando? Se lo chiedono il saggista Marco Belpoliti, il semiologo Gianfranco Marrone e la saggista Anna Stefi, che ragioneranno sul tempo e la pigrizia, l’indugio e la stanchezza, l’ozio, lo spreco e il senso di un tempo senza finalità alcuna.
Come si organizza la vita quotidiana di un team di scienziati a 50 gradi sotto zero? Chiara Montanari, prima donna italiana a guidare una missione scientifica in Antartide, spiegerà come spetti al capo la responsabilità di gettare ponti tra le diversità, insegnare a gestire l’incertezza, avere fiducia reciproca laddove la sopravvivenza dipende dal gruppo.
Oggi si usano troppi anglicismi, siamo malati di “digitaliano”: possiamo guarire solo diventando consapevoli – e quindi responsabili – di quanto esprimiamo. Il giornalista Luca Mastrantonio inviterà il pubblico alla riflessione con il divertente “Cruciverba volant (slacciate le cinture)”.
“La montagna e il silenzio” sono le due passioni condivise dal violoncellista Mario Brunello e da Manolo, pioniere italiano dell’arrampicata libera. Se Brunello ha portato la musica classica sulle vette alpine per liberarla dai cliché dei concerti in teatro e per immergerla nel silenzio, Manolo ha vissuto la sua dedizione verso l’arrampicata da solo, nel silenzio delle pareti di roccia. Insieme, racconteranno l’immensità della natura, l’importanza del silenzio e la ricerca infinita della libertà.
Ampia la sezione dedicata a psiche e scienze.Il neuropsichiatra infantile Massimo Ammaniti illustrerà come, dopo decenni di individualismo sfrenato, la riscoperta del senso del noi può aiutarci a ritrovare quella capacità di cooperazione che è la grande risorsa della specie umana.
Chiuderci in noi stessi non è sensato: sarà il consiglio dello psichiatra Eugenio Borgna, che in un dialogo con la saggista Simonetta Fiori sottolinea come la nostra capacità di conoscere le emozioni private e quelle altrui sia un modo diverso di essere responsabili.
Lo psicanalista Massimo Recalcati affronterà il tema della madre e delle cure materne, baluardo contro l’assoluta incuria di oggi: una nuova interpretazione della maternità di fronte alle difficoltà e ai cambiamenti di oggi.
James R. Flynn, autorevole psicologo dell’intelligenza, si interroga sulle grandi domande della vita in un dialogo con il filosofo e giornalista Armando Massarenti. Flynn metterà in discussione il libero arbitrio, la possibilità di costruire una società giusta, la reale natura degli ideali umani, lasciando tutti padroni di immaginare le proprie risposte, perché la più importante forma di libertà è quella del pensiero.
Il fisico inglese Jim Al-Khalili si chiederà se non siamo forse a un passo dal comprendere l’ingrediente segreto della vita. Il mondo dei quanti e la complessità sfuggente dell’esistenza trovano oggi la prima sintesi nel nuovo campo di studi rappresentato dalla “biologia quantistica”.
Il linguaggio umano è fatto di onde: fuori di noi sono onde d’aria (il suono), dentro di noi onde elettriche (l’attività dei neuroni). Quale relazione c’è tra questi due mondi? Il neurolinguista Andrea Moro mostrerà che sono più simili di quanto si possa immaginare.
Sessantamila anni fa gli uomini di Neanderthal hanno trionfato su tutte le altre razze umane preesistenti. Non sappiamo come mai, spiega il genetista Guido Barbujani, ma possiamo trovare alcune risposte nello studio del nostro genoma.
È vero che la matematica inaridisce il cuore, come sosteneva Flaubert, e che l’approccio matematico alla realtà finirà per spegnere ogni nostra emozione? Carlo Toffalori, docente di logica matematica, sosterrà che la matematica intesa correttamente può ispirare, oltre al giusto rigore, anche libertà, creatività e fantasia.
Il Festival della Mente sarà anche palcoscenico per numerosi spettacoli, tra cui un reading intenso e coinvolgente con l’attrice Anna Bonaiuto, una performance artistica e musicale dell’illustratore Alessandro Sanna, della jazzista Francesca Ajmar e del contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer.
“LA LA LA. Quando non c’è risposta” sarà il frizzante spettacolo-concerto proposto dall’attore Giuseppe Battiston, che per l’occasione è anche un po’ cantante, e dal cantautore Piero Sidoti: non sempre ci sono risposte alle nostre domande esistenziali, l’importante è non smettere mai di interrogarsi.
Il violoncellista Mario Brunello sarà protagonista di una esibizione davvero unica: suonerà le Suites di Bach a Foce Rasori, sulle Alpi Apuane, dopo esservi salito a piedi, insieme al pubblico.
Un viaggio immaginario da Venezia, per l’Europa e fino all’Argentina, è quello in cui ci conducono, attraverso musiche varie e meravigliose, Géza e The Bohemian Virtuosi.
Un incontro-spettacolo semiserio vedrà sul palco il filosofo della scienza Stefano Moriggi e l’astrologo Marco Pesatori: il primo teorizza che, senza stelle, la morale si riduce a una predica; il secondo spiega perché il suo mestiere è quello di “sbagliare le previsioni”.