Nella foto, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’eclisse totale di sole ripresa dalla base artica del Cnr di Ny Alesund, nelle isole Svalbard, a circa 1000 chilometri dal Polo Nord. Per secoli il fenomeno ha suscitato timore negli uomini, che non ne comprendevano il significato, oggi l’eclissi di Sole è un evento che richiama curiosi e appassionati.
Oltre ad essere uno spettacolo suggestivo, si tratta anche di un’occasione imperdibile per chi fa ricerca.
“L’eclissi produce un calo veloce della radiazione solare e, di conseguenza, dell’energia disponibile per i processi chimici e dinamici soprattutto negli alti strati atmosferici – spiega Claudio Rafanelli, direttore dell’Istituto di acustica e sensoristica del Cnr di Tor Vergata – Questo perché la radiazione solare scompare del tutto nella zona d’ombra, ma resta in parte sia nella sua componete diffusa, sia in quella diretta nella zona di penombra. Per il mondo della ricerca il fenomeno è importante perché è l’unico momento in cui è possibile osservare la corona solare e studiarne la composizione e la dinamica, negli altri momenti la radiazione proveniente dal sole è così intensa da mascherarne la visione”.
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