Natale più povero per gli italiani. Che non potendo spendere molto in regali, preferiscono quest’anno destinare la maggior parte dei loro risparmi alle leccornie da mettere in tavola.
E così, secondo dati di Coldiretti e Ixè, per la prima volta dall’inizio della crisi l’agroalimentare sorpassa i regali e diventa la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,1 miliardi di euro.
Nel dettaglio, la quota della spesa per il cibo risulta pari al 35 per cento del budget rispetto a quella per i regali che si ferma al 25 per cento.
Un terzo della spesa di Natale è destinata a pranzi, cenoni e regali con un aumento del 10 per cento rispetto allo scorso per l’effetto congiunto della crisi che porta a ridimensionare le spese per i regali e a concentrarsi su spese utili.
Appena il 9 per cento degli italiani taglierà quest’anno la spesa per generi alimentari (erano il 12 per cento nel 2013), mentre ben il 40 per cento risparmierà sulle vacanze, il 38 per cento sui divertimenti e il 36 per cento sull’abbigliamento, mentre il 35 per cento si comporterà come lo scorso anno. Non si rinuncia dunque a preparare pranzi e cenoni o a gratificare parenti e amici con gustosi omaggi utili ma si qualifica la spesa, con una netta preferenza di prodotti del territorio locali e Made in Italy.
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