“Anche nei momenti di tristezza, in cui tutto sembra oscurarsi e la vertigine dell’isolamento ci seduce, quei momenti apatici e noiosi che a volte ci colgono nella vita sacerdotale, e attraverso i quali anch’io sono passato, persino in questi momenti il popolo di Dio è capace di custodire la gioia, è capace di proteggerti, di abbracciarti, di aiutarti ad aprire il cuore e ritrovare una gioia rinnovata”. Lo ha detto Papa Francesco, durante l’omelia nella messa del Crisma nella basilica di San Pietro, la funzione liturgica in cui i presbiteri rinnovano le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione sacerdotale.
Bergoglio ha sottolineato che “il sacerdote è una persona molto piccola” perché “l’’incommensurabile grandezza del dono che ci è dato per il ministero ci relega tra i più piccoli degli uomini”. “Se non ha radice in Cristo – ha spiegato – il sacerdote è il più povero degli uomini, il più stolto degli uomini, il più indifeso dei cristiani giacchè nessuno è più piccolo di un sacerdote lasciato alle sue sole forze”.
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