Anticipo pensionistico gratuito, per le categorie svantaggiate, e volontario, per tutti gli altri, con una riduzione dell’assegno.
Interventi sui lavoratori precoci, aumento ed estensione della quattordicesima.
Queste le principali novità sul fronte pensionistico, su cui governo e sindacati hanno ieri trovato un accordo, con la firma di Cgil, Cisl e Uil impresso sul verbale dell’incontro.
L’intera manovra verrà sovvenzionata con sei miliardi di euro, nei prossimi tre anni, e i primi provvedimenti dovrebbero divenire effettivi nel 2017.
Sarà introdotta l’Ape, l’anticipo pensionistico, che sarà gratuito per i lavoratori in condizioni svantaggiate, a partire dai disoccupati di lungo corso e chi ha disabili nel nucleo familiare. Per tutti gli altri sarà prevista la possibilità di lasciare il lavoro a partire da 63 anni, con 43 mesi di anticipo, rinunciando al 6% dell’assegno pensionistico.
L’ape sarà erogato mensilmente, e sarà rimborsato in 20 rate, interessi compresi. Chi ne usufruirà volontariamente, dovrà fare leva su un prestito bancario assicurato. E, in caso di premorienza, quanto non ancora restituito sarà coperto dall’assicurazione, senza quindi riflettere sull’assegno di reversibilità.
Agevolazioni per i lavoratori precoci: potranno andare in pensione anticipata coloro che hanno 41 anni di contributi, o che hanno svolto mestieri particolarmente usuranti, con una platea di beneficiari ancora da definire.
Altra novità, l’estensione della quattordicesima a 1,2 milioni di pensionati che non ne avevano diritto, e integrazione del bonus, del 30%, per altri 2,1 milioni di pensionati che già la percepiscono.
Per gli over 74, ci sarà l’allineamento della no tax area secondo le regole in vigore per i lavoratori dipendenti, cioè a partire da un reddito di 8.125 euro.
Infine, previsto il ricongiungimento gratuito dei contributi versati in più casse di previdenza.
Nei prossimi mesi governo e sindacati dovranno concordare ulteriori modifiche al sistema pensionistico. Sul tavolo c’è la possibilità di introdurre una pensione contributiva di garanzia per fasce di anni di contribuzione, e la revisione del meccanismo di indicizzazione introdotto dal governo letta, che scade nel 2018.
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