Per accedere all’Ape agevolata, l’anticipo pensionistico gratuito, saranno necessari 36 anni di contributi complessivi, e non più 30 come invece era stato ipotizzato nell’incontro tra governo e sindacati del 29 settembre.
Lo rende noto la Cgil, al termine del nuovo vertice che si è svolto presso il ministero del Lavoro.
“Il governo ha cambiato le carte in tavola – afferma il sindacato – L’esecutivo propone un requisito contributivo di 36 anni sulla platea dei lavori gravosi, e di 30 anni sulle altre tipologie, questione mai emersa in questi mesi di confronto”.
“L’Ape agevolata – sottolinea il sindacato – è una prestazione di reddito ponte che consente l’anticipo a 63 anni rispetto alla pensione di vecchiaia, che prevede come requisito di accesso 20 anni di contributi. Ciò rischia di vanificare lo sforzo fatto al tavolo nell’individuazione delle categorie da inserire nei lavori gravosi, sulle quali, peraltro, auspichiamo che non si facciano passi indietro”.
Confermati invece gli altri punti su cui, in precedenza, era stata trovata un’intesa: cumulo gratuito, quattordicesima, no tax-area, normativa sugli usuranti, e cancellazione delle penalizzazioni.
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