I dati, migliori delle stime comunicate in precedenza, appaiono più in linea con le recenti informazioni congiunturali che suggerivano indizi di vitalità della nostra economia, in particolare nell’ambito dei servizi, anche se la cautela sull’intensità della ripresa in atto è d’obbligo: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat sul Pil diffusi oggi. All’export, che aveva tenuto anche nei momenti più difficili, comincia ad associarsi una dinamica più favorevole della domanda per consumi da parte delle famiglie, sostenuta dal ciclo dei durevoli. Anche la ricostituzione delle scorte, che ha determinato un significativo impulso all’import, rappresenta un segnale di possibile consolidamento a breve della ripresa. Resta il fatto che, per superare di slancio l’1% di crescita quest’anno e per raggiungere entro il prossimo un traguardo vicino al 2%, è necessario un cospicuo impulso fiscale derivante dalla combinazione di minore spesa pubblica improduttiva e minori imposte su famiglie e imprese.
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