Negli ultimi tredici anni la cultura è stata tagliata più al Sud, dove la spesa è crollata di oltre il 30% , passando da 126 a 88 euro pro capite. Inoltre nel 2013 ogni cittadino del Nord ha ricevuto il 35% in più di un cittadino del Sud.
E’ quanto emerge dalla ricerca “Le spese per la cultura nel Mezzogiorno d’Italia”, elaborata dalla Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno.
Secondo i dati, se si indica con 100 il livello medio nazionale pro capite della spesa per la cultura, si scopre che nel 2013 ogni cittadino del Nord ha ricevuto beni e servizi nella misura del 105%, dato che cresce ancora di più al Centro (141%) e si riduce drasticamente al 69% nel Mezzogiorno. “Il Sud — scrive l’associazione — subisce una duplice penalizzazione, perché ala riduzione della spesa in conto capitale totale si aggiunge quella più marcata per la cultura, pesantemente sacrificata perché considerata come un bene di lusso. E, invece, vanno garantiti pari livelli essenziali su tutto il livello nazionale, come accade per la sanità e la scuola”.
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