L’assistenza agli anziani non autosufficienti sarà la grande sfida della sanità e del welfare per i prossimi anni.
Lo sostiene il Rapporto Oasi 2016, l’Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario italiano realizzato dall’Università Bocconi.
Attualmente, dei 2,7 milioni di anziani non autosufficienti, solo 200mila sono presi compiutamente in carico in strutture loro dedicate, e altri 600mila ricevono un’assistenza non proporzionale al proprio bisogno presso il domicilio. I restanti si riversano nel sistema sanitario nazionale, alla ricerca di assistenza e di cure, soprattutto se gratuite. In questo scenario l’ospedale o il ricorso alle badanti diventano un approdo in cui ricercare una risposta immediata, anche se potenzialmente inappropriata, all’emergenza familiare.
Il rapporto mette in evidenza forti squilibri territoriali. La presa in carico dei non autosufficienti è quasi nulla in alcune regioni del Mezzogiorno e la speranza di vita varia a seconda dell’area di residenza e del titolo di studio conseguito.
“I decisori politici italiani – sostengono gli autori dello studio, stentano ancora a considerare la sanità un volano di sviluppo economico – E invece i dati Istat relativi al 2014 indicano che l’assistenza sanitaria e sociale, con 149 miliardi, rappresenta il settimo settore dell’economia nazionale per prodotto lordo, il sesto se si aggiunge la produzione di farmaci, pari a 24 miliardi”.
Il prodotto dell’assistenza sanitaria e sociale è appena inferiore a quello del principale comparto della manifattura, cioè la produzione di macchinari e apparecchiature (152 miliardi), ma risulta superiore ad altri settori portanti dell’economia nazionale come le attività finanziarie ed assicurative (142 miliardi), l’alimentare (129 miliardi), la ricettività e la ristorazione (102 miliardi) o il tessile e la moda (81 miliardi).
La quota di spesa sanitaria sul totale della spesa per protezione sociale è in costante contrazione dal 2008 (quando pesava il 26,2%) a oggi (23,5%) e il livello di spesa totale pro-capite per la sanità in Italia (3.239 dollari nel 2014) è più basso di quelli di Regno Unito (3.377), Francia (4.508), Germania (5.182) e Stati Uniti (9.403). La spesa sanitaria privata rappresenta il 3,4% della spesa delle famiglie, contro un 9,8% dedicato, per esempio, ad alberghi e ristoranti.
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