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Bambino Gesù, si lavora a nuovo cuore artificiale pediatrico

Parte la ricerca clinica
dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per lo sviluppo di due nuovi cuori artificiali pediatrici, totalmente impiantabili, del peso rispettivamente di 11 e 40 grammi.
Si tratta di apparecchi dalla ridotta invasività e dotati di un’alimentazione che riduce i rischi infettivi: una pompa assiale attivata elettricamente e collocata interamente all’interno del torace. Questi nuovi modelli permetteranno ai piccoli pazienti di essere dimessi a casa e aspettare il trapianto nel loro ambiente familiare. In casi selettivi dove il trapianto cardiaco non è praticabile, la scelta del cuore artificiale potrà essere anche definitiva.
Il progetto “Un cuore nuovo” potrà vedere la luce grazie al contributo di 861.628 euro che Conad ha messo a disposizione sensibilizzando e coinvolgendo oltre 300mila clienti in possesso di Carta Insieme, la carta fedeltà del gruppo distributivo.
“L’insufficienza cardiaca pediatrica, malattia letale e disabilitante, è in aumento in questi ultimi anni – sottolinea Antonio Amodeo, responsabile dell’Unità di Funzione Ecmo e Assistenza Meccanica Cardiorespiratoria – Vista la riduzione dei trapianti cardiaci e la difficoltà nel reperimento di cuori pediatrici si rendono necessarie nuove strategie terapeutiche. Le linee di ricerca più innovative si indirizzano verso lo sviluppo di nuovi cuori artificiali miniaturizzati “pediatrici” e la terapia rigenerativa miocardica cellulare”.
In associazione all’impianto dei cuori artificiali verrà sperimentata la terapia cellulare rigenerativa miocardiaca, mediante l’utilizzo di cellule staminali. Il modello di ricerca prevede che alcune cellule staminali autologhe, vengano prelevate dal paziente stesso all’atto dell’impianto chirurgico del cuore artificiale e, dopo un processo di “caratterizzazione ed espansione”, reintrodotte nel muscolo cardiaco al fine di generare nuovo tessuto miocardico con conseguente recupero della funzionalità del cuore. Si potrebbe quindi ipotizzare l’utilizzo del nuovo cuore artificiale come ponte alla rigenerazione miocardica in alternativa al trapianto cardiaco. La finalità è quindi quella di validare un modello che preveda molteplici soluzioni terapeutiche per i piccoli pazienti. Il progetto di ricerca avverrà in collaborazione con il Policlinico Umberto I in Roma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma.