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Birra, nell’estate 2014 consumi per otto milioni di ettolitri

Consumi 2014 sempre più “casalinghi”: il 59,7% della birra finisce nel nostro frigo. La preferita? Quella chiara, per 7 italiani su 10. Ma la tendenza dell’estate 2014 è la Radler.
La birra confida nel mese di agosto per confermarsi bevanda regina di un’estate nel segno della variabilità metereologica. Dopo un giugno soleggiato che ha favorito i consumi della “chiara” preferita dagli italiani, le abbondanti piogge di luglio rischiano di frenarne le vendite. Ma, esattamente come il freddo, neanche il caldo troppo afoso “stimola” la voglia di birra.
“Contrariamente a quello che si pensa – spiega Tommaso Norsa, presidente di AssoBirra – se il caldo e l’umidità sono eccessivi, la bevanda regina diventa l’acqua minerale. I consumi di birra sono favoriti da un clima secco, con temperature comprese tra i 22 e i 30 gradi e una situazione di costante tempo bello. A queste condizioni gli italiani preferiscono il gusto amaricato del luppolo e le bollicine delle birra che contribuiscono al senso di appagamento della sete e danno una sensazione di freschezza. Confidiamo perciò in un agosto stabile per superare l’asticella ‘estiva’ degli 8 milioni di ettolitri”.
Secondo le stime di AssoBirra (l’Associazione che rappresenta il 97% del mercato italiano, tra grandi aziende, marchi storici, microbirrifici e malterie), nei 120 giorni della stagione calda (da metà maggio a metà settembre), il consumo medio di birra in Italia sarà tra i 7,5-8 milioni di ettolitri. Pari al 47% delle vendite annue. Ogni italiano, riferisce ancora l’Associazione, durante l’estate consumerà circa 13,5 litri di birra. In prima fila quella fascia di consumatori (il 10% circa) che preferisce comunque berla esclusivamente d’estate. Parliamo comunque di un consumo moderato, ovvero una bottiglia da 0,33 l. ogni 3 giorni. In armonia, quindi, con i limiti indicati dagli esperti e dal buon senso.
Oltre al maltempo, anche la crisi economica, che ha diradato (-23% nell’ultimo anno) le uscite al ristorante o in pizzeria, – dà al settore ulteriori motivi di preoccupazione. Specie se combinata con l’aumento dei prezzi provocato dagli incrementi fiscali del 2013. “L’aumento delle accise sulla birra del +30% deciso dal vecchio Governo inizia a farsi sentire sulle tasche e sulle abitudini dei consumatori italiani – spiega Norsa. L’estate 2014 accentua una tendenza già in atto a fine 2013: con un peso fiscale già pari a circa il 40% su una bottiglietta di media gradazione (e a gennaio crescerà fino a toccare il +45%) si riduce il consumo di birra fuori casa, quello nei bar, ristoranti, pizzerie e pub. Mentre aumenta il numero di quanti acquistano birra al supermercato, privilegiando prodotti più economici, per poi berla fra le pareti domestiche”.
Per questo nell’estate 2014 berremo birra soprattutto in casa. Il 59,7% delle birre stappate da maggio a settembre (circa 4,9 milioni di ettolitri) proviene infatti dagli scaffali dei supermercati e degli ipermercati, o direttamente dai beershop specializzati che in questi anni si stanno diffondendo a macchia d’olio. Finendo direttamente nel nostro frigo, dove, secondo la ricerca Astra/AssoBirra “Gli italiani e la birra”, la birra è la bevanda alcolica più presente: con il 48,9% delle preferenze, precede in questa speciale classifica il vino bianco (34,9%) e quello rosso (21,8%). Ancora più indietro le altre bollicine di spumanti, prosecchi e champagne (6,5%) e i superalcolici (4,9%). Si sta concretizzando quindi un “doppio primato” rispetto al vino, dato che già da qualche anno la birra prevale sulla bevanda di Bacco come bevanda simbolo dei pasti fuori casa del weekend (41,4% contro 38,5%).
La preferita? In generale, a maggior ragione d’estate, quella chiara, lager o pils, raccoglie i favori di 7 italiani su 10 (72,3%). Perché è quella che si inserisce al meglio in tutte le occasioni di consumo che hanno come minimo comun denominatore la tavola: la sua leggerezza (68 kcal in 200 ml, circa le stesse di un’analoga quantità di succo d’arancia, meno di un bicchiere di vino rosso o bianco, la metà di un qualsiasi soft drink) e il fatto di essere poco alcolica la rendono particolarmente indicata come aperitivo prima di cena, in accompagnamento al pasto di tutti i giorni, ottima con i crudi, le verdure, il pesce e le carni bianche. Non a caso, la percentuale di quanti bevono birra fuori pasto è calata sensibilmente: solo il 6,2% dei nostri connazionali, meno della metà dei 14,4% di 10 anni fa e -35,4% rispetto all’anno scorso.
A grande distanza (9,5%) nelle preferenze degli italiani i sapori speziati e profumati delle birre di frumento come blanche e weizen, ancora più indietro mentre il gusto più deciso delle bock (6.8%) e delle specialità più strutturate (5,4%). Ma la tendenza dell’estate 2014 è una novità che arriva dal passato. Parliamo della Radler, mix di birra e limonata che ha le sue origini negli anni Venti del secolo scorso: Tradizione vuole che ad inventarla sia stato un birraio tedesco che si vide piombare in birreria un bel numero di ciclisti (in tedesco, “radler”). Preoccupato di non avere abbastanza birra per soddisfare tutti, decise di allungarla con del succo di limone. Operazione riuscita… E replicata in tutta Europa, dove l’abitudine di mischiare birra a sode o di aromatizzarla con frutta ha una lunga tradizione, che spazia dalla Francia (panaché) all’Inghilterra (shandy), fino al Belgio, patria della leggendaria Kriek alla ciliegia.
Tutte variazioni sul tema delle birre ancora più leggere e beverine, che “puntano” in particolare ai 16 milioni di donne italiane amanti della birra, che, in generale, apprezzano di più le tipologie più profumante e meno amare.
Versatile, eclettica e spumeggiante, la birra è una compagna ideale per esaltare ogni abbinamento gastronomico. Soprattutto d’estate, quando il caldo ci fa scegliere cibi più leggeri e nel frigo degli italiani verdure (e birra) non mancano mai, Per i 35 milioni di italiani amanti della birra e i 4 milioni di vegetariani e vegani, arrivano i consigli del giornalista e gastronomo Marco Bolasco sui migliori abbinamenti per le cene a casa o in giardino. Direttamente dalla Guida “Locali con Orto amici della birra”, scaricabile gratuitamente su www.birragustonaturale.it.
La prima regola è che non ci sono regole. La seconda: birre più leggere e chiare ben si abbinano con ortaggi verdi, in modo particolare quelli in foglie, e con i crudi, mentre le più rotonde e morbide, magari rosse, sposano meglio cotture e salse, come un primo piatto con una componente più grassa (risotto) o uno stufato vegetale. Le più dolci, infine, ci consentiranno di sperimentare possibilità inesplorate nel mondo della frutta. Il “trucco “ è far incontrare i gusti e non far prevaricare quello della birra sul piatto o viceversa.
Con verdure crude, come insalate o pinzimonio, servite da sole o semplicemente condite da olio e sale o da una leggerissima vinaigrette, la scelta può cadere sulle birre analcoliche o sulle profumate blanche. Nel caso in cui si comincino invece ad usare salse (ad esempio in insalate arricchite da maionese, formaggio fresco e frutta secca) si potrà optare per delle lager o per delle pilsner, ma se sono leggere.
Per i fritti, si tratti di verdure pastellate o di ortaggi fritti “al naturale”, si può convintamente rimanere nel mondo del luppolo più accentuato, cioè quello delle pils più caratterizzate: servite fresche qui saranno perfette. Se poi si tratta di carciofi o asparagi, allora il matrimonio è d’amore.
Interessante è poi l’abbinamento con le verdure cotte in tegame o al forno. Vale a dire quelle preparazioni che vedono cotture non troppo lunghe come per gli spinaci, i broccoli o i cavolfiori. Qui si può stare su una weizen oppure, se si ha a che fare con ortaggi estivi come melanzane, zucchine o peperoni (perché no, cotte assieme in una ratatouille), scegliere una lager dalle marcate tonalità di malto.
Primi piatti come una pasta al pesto, con ortaggi saltati, necessitano invece di una componente che contrasti il condimento. La si trova in una pils dal carattere netto o in una bock, migliore per i risotti.
La frutta può invece suggerire abbinamenti con alcune ale, soprattutto quelle dolci e scarsamente luppolate, che accompagnano bene crostate con marmellata o crema e frutta fresca.