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Dieta. Perde 92 chili, su Instagram le foto del cambiamento

Simone Andersson è una giovane ragazza neozelandese, che in poco più di un anno è riuscita a perdere circa 100 chili, raggiungendo il suo peso forma.
Un lungo percorso, il suo, iniziato con un intervento di chirurgia plastica, e continuato con una dieta ferrea e tante ore passate in palestra.
Il tutto raccontato attraverso un profilo Instagram, condividendo ogni giorno i propri stati d’animo e le foto delle lunghe sessioni di esercizio fisico. Non per autocelebrarsi, ma per provare ad essere di ispirazione, per dare coraggio agli altri.
Per undici mesi, il suo account non ha attirato molta attenzione, finché un giorno Simone Andersson ha postato una foto che la ritrae prima e dopo la perdita di oltre 92 chili: a sinistra c’è lei, 169 chili, e a destra c’è lei, 83,8 chili. Quella foto è diventata subito virale, attirando migliaia di visualizzazioni e tanti commenti, tra cui quelli di centinaia di cosiddetti “haters”, ossia persone che, spesso in maniera anonima, usano internet per provocare e lasciare messaggi di violenza e odio immotivato.

Una foto pubblicata da Journey To Health (@simone_anderson) in data:

L’accusa a Simone Andersson è stata quella di stare mentendo, di non essere lei la ragazza nella foto, di cercare visibilità con un fotomontaggio.
La risposta della giovane è stata inappellabile: ha mostrato la pelle in eccesso che ricopriva il suo addome, uno degli inevitabili effetti di un forte dimagrimento.
Quella foto ha poi dato vita ad una gara di solidarietà, tra gli utenti della rete. Simone Andersson si è prima sottoposta ad un intervento di lifting addominale, e poi, anche grazie ad una raccolta fondi, avvenuta a sua insaputa, con piccole donazioni, ha avuto la possibilità di effettuare un intervento chirurgico per ridare volume e tono al seno.
Oggi Simon Andersson continua la sua dieta e continua a fare esercizio fisico. Lavora come parrucchiera e makeup artist. Il suo profilo Instagram ha 144mila follower. Nessuno dei quali le rivolge più insulti.