Lo evidenzia un report di Agire, network di 9 ong italiane, pubblicato oggi in occasione della Giornata internazionale per la riduzione dei disastri delle Nazioni Unite.
L’evento più devastante del 2015 è stato il terremoto in Nepal, che in aprile ha provocato 9.046 morti. È stato inoltre uno dei disastri più costosi, con oltre 5 miliardi di dollari di perdite.
Anche i dati riportati in Europa segnano valori record: stupisce ad esempio sapere che una violenta ondata di calore che ha investito l’Europa tra luglio-agosto dello scorso anno, ha provocato ben 3.295 morti in Francia. Il 2015 ha infatti un altro preoccupante primato: è l’anno più caldo mai registrato.
A livello globale l’Asia è stato ancora una volta il continente più colpito in termini di frequenza (44%), decessi (72%) e persone colpite (60%). Gli Stati Uniti sono però il paese che ha pagato il maggior tributo economico per la risposta alle emergenze. Il 56% dei danni riportati negli Stati Uniti sono stati coperti da assicurazione, cosa che ha permesso una rapida risposta alla popolazione colpita e che difficilmente avviene nei paesi a più basso reddito.
“I disastri naturali potrebbero essere evitati o quanto meno limitati, poiché i loro effetti sono spesso dovuti a mancanze di cura dell’ambiente da parte dell’uomo – è l’appello di Papa Francesco – Bisogna unire gli sforzi in modo lungimirante nella tutela della nostra casa comune, promuovendo una cultura di prevenzione, con l’aiuto anche delle nuove conoscenze, riducendo i rischi per le popolazioni più vulnerabili”.