Il brano, tratto dall’album “Acrobati”, contiene immagini iperboliche, giochi di parole, associazioni libere di pensieri.
E’ una canzone che contiene tanti immaginari diversi sempre in bilico tra divertissement, poesia, ironia pungente e riferimenti poco velati alla politica.
“Con Caparezza era una vita che volevamo a vicenda fare qualcosa l’uno con l’altro, ma nessuno faceva mai quella telefonata – racconta Daniele Silvestri – Un giorno mi è sembrato di avere un giro strumentale adatto a stuzzicarlo. Le chitarre dure gli sono sempre piaciute. Avevo in mente la parola “sale” e volevo giocarci in ogni modo: quale penna migliore della sua per farlo? Gli ho telefonato e il brano è cresciuto man mano in questo modo, con idee che rimbalzavano fra noi, che cercavamo di far ridere e sorprendere l’altro”.
Domani sarà online anche il videoclip del singolo, sul canale Vevo.