Rispetto al mese precedente, a febbraio 2014 si rileva una flessione per gli scambi con l’estero: più intensa per l’export (-0,9%) rispetto all’import (-0,1%).
La diminuzione congiunturale dell’export, spiega l’Istat, è la sintesi della contrazione delle vendite verso i mercati extra Ue (-2,3%) e di un aumento verso quelli Ue (+0,4%). La flessione è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di prodotti con l’eccezione dei beni di consumo durevoli (+2,2%).
Il lieve calo congiunturale delle importazioni risente della flessione degli acquisti dai paesi Ue (-1,5%). In contrazione sono gli acquisti di prodotti energetici (-3,4%) e di beni di consumo non durevoli (-2,7%), mentre i beni strumentali registrano una rilevante crescita (+4,2%).
A febbraio 2014, la crescita tendenziale dell’export (+3%) è trainata dall’area Ue (+5,3%). In espansione sono anche i volumi esportati (+3,7%). La flessione tendenziale delle importazioni (-2,2%) è da ascrivere esclusivamente all’area extra Ue (-5,2%).
A febbraio 2014 il saldo commerciale è positivo (+2,6 miliardi), in forte miglioramento rispetto al 2013 (+1,0 miliardi). Questo risultato riflette l’avanzo registrato sia con i paesi extra Ue (+1,4 miliardi) sia con quelli Ue (+1,3 miliardi). La bilancia commerciale al netto dei prodotti energetici è attiva per 6,2 miliardi.
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