In Italia, la somma di economia sommersa e attività illegali risulta pari a 206,4 miliardi di euro. Si parla quindi del 12,9 per cento del Pil, un dato in crescita rispetto al 12,7% del 2012 e al 12,4% del 2011.
Lo rende noto l’Istat, nell’ambito di un seminario che si è tenuto oggi a Roma presso la sede dell’istituto di statistica.
“L’Istituto – ha spiegato il presidente dell’Istat Giorgio Alleva – sta procedendo ad esplorare la fattibilità di un conto satellite dell’economia illegale. L’obiettivo sta nel raggiungere una migliore conoscenza del fenomeno, anche per mettere a punto politiche di contrasto”.
Il conto sarebbe una novità assoluta, perché, è intervenuto il direttore centrale della contabilità nazionale dell’Istat, Gian Paolo Oneto, oggi non esiste in letteratura né in altri paesi, se non a livello molto sperimentale.
“Dobbiamo però capire se si può fare – ha aggiunto Oneto – Lo scopo sarebbe quello di cercare di capire meglio come funziona l’economia illegale, la produzione, come si trasferisce sul consumo, la relazione tra le imprese, se ci sono investimenti”.
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