Intervista a Michele Mezza, giornalista e saggista, docente di Culture Digitali alla Federico II di Napoli e autore di “Giornalismi nella rete”, edito da Donzelli.
Un libro che racconta un mestiere in continua trasformazione, che dilata le potenzialità fuori dalle mura redazionali, e descrive un’impresa giornale che va ripensata nei linguaggi, nei tempi e nelle modalità produttive e distributive.
Pagine popolate dalla dittatura degli algoritmi, da Facebook come edicola globale, da un giornale che non è più solo un giornale, ma diventa una community, un aggregatore un centro di servizi. E poi l’imperativo delle notizie orientate alle politiche Seo. E l’altra ossessione del dare notizie prima di tutti, dove il timore di prendere un buco è sacrificato all’altare della verifica, del fact checking e dell’affidabilità.
Ma soprattutto, Mezza tenta nel volume di decifrare un paradosso: non siamo mai stati immersi in una tale mare di informazioni come oggi, grazie ad una bulimica domanda degli utenti. E, allo stesso tempo il giornalismo annaspa perchè non ha mai conosciuto una crisi esistenziale e materiale come questa.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.