Ha trascorso sei mesi in prigione, da novembre a maggio, per un post su Facebook.
Maung Saungkha, 24enne poeta birmano, l’8 ottobre del 2015 aveva condiviso sul social network un poema satirico, in cui raccontava il disgusto della moglie per aver scoperto, dopo il matrimonio, che lui aveva tatuato sul pene un ritratto del presidente del Myanmar, Thein Sein’s.
On my manhood rests a tattooed
portrait of Mr. President
My beloved found that out after
we wed
She was utterly gutted,
Inconsolable.
A novembre, tre giorni prima delle elezioni presidenziali, Maung Saungkha era stato arrestato. Per lui, la richiesta della pubblica accusa era di tre anni di prigione, per il reato di diffamzazione.
Martedì è giunta la sentenza, con una condanna definitiva a sei mesi prigione, tutti già scontati.
Il poeta birmano oggi è di nuovo libero. “No, non ha alcun tatuagggio”, racconta oggi la fidanzata di Maung Saungkha, scherzandoci su.
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