Al termine di una lunga giornata, la carcassa della balena trainata da una motovedetta della Capitaneria di porto, ha lasciato poche ore fa, intorno alle 21 lo specchio d’acqua di Marina Piccola, a Sorrento.
Destinazione Napoli, tra poche ore verrà collocata all’interno dell’area di un cantiere, dove verranno eseguite le prima indagini scientifiche per accertare le cause del decesso. Sono stati giorni molto difficili e complicati. L’enorme mole dell’animale ha reso tutto più complesso.
L’odissea inizia giovedì 14 gennaio, quando iniziano a circolare in rete dei filmati che immortalano una balena, mentre agita la testa ferendosi, in un angolo della banchina del porto di Sorrento.
In attesa di ulteriori esami, c’è infatti la probabilità che il mammifero fosse affetto da un virus simile al morbillo che circola nel Mediterraneo da fine anni Ottanta e che causa un comportamento simile a quello registrato giovedì Ossia il dimenarsi contro il molo.
Il giorno seguente, il corpo del cetaceo, una femmina, lunga 23 metri, peso stimato intorno alle 50 tonnellate era stato individuato dai sommozzatori dell’Anton Dohrn e dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, a circa venti metri di profondità.
Nella serata di sabato la carcassa è emersa dal fondale, dove il cetaceo, ormai moribondo, si era adagiato nei suoi ultimi minuti di vita.
Poco fa la rimozione della balena, che nel frattempo si era gonfiata a dismisura, con il rischio di esplodere a causa dei gas interni.
Il servizio della Tgr Campania andato in onda nell’edizione della notte su Rai3.
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