In Italia le patologie mentali sono aumentate del 10% negli ultimi anni, in particolare i disturbi alimentari e la depressione come conseguenza dello stress.
È quanto è emerso dagli Stati Generali di psichiatria dinamica, che si sono svolti a Firenze.
Ansia, depressione, disturbi neuropsicologici legati al sonno e all’attenzione, dipendenze dalle tecnologie e disturbi neurocognitivi: sono questi i problemi mentali con cui la popolazione italiana e quella mondiale avrà maggiormente a che fare nell’immediato futuro. Patologie che rappresentano allarmi per gli studiosi della mente, e costituiscono le sfide di psicologi e psichiatri di tutto il mondo.
A livello mondiale, secondo gli esperti, sono depressione (59%), ansia (18%) e disturbi di personalità (23%) le malattie più diffuse degli ultimi 15 anni, di cui le prime due con una enfasi maggiore nel corso degli ultimi tre anni. Cambia leggermente il contesto italiano dove emerge la prevalenza di casi di depressione reattiva (circa il 60%) che si caratterizza da un umore cupo e crisi di panico frequenti, seguita da disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e binge-eating.
Quali saranno le malattie mentali del prossimi futuro a livello mondiale? Per 6 esperti su 10, l’allarme maggiore viene dalle nuove dipendenze di carattere tecnologico, come internet e smartphone, seguite da disturbi neurocognitivi, come la demenza e l’amnesia. E in Italia? Disturbi neuropsicologici (49%), tra i quali soprattutto quelli legati al sonno e al calo di attenzione, seguiti da depressione (28%) e ansia (23%).
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