di Luigi D’Alise
La libertà di stampa è l’effettiva possibilità per i giornalisti, come individui e come gruppi, di selezionare, produrre e diffondere notizie e informazioni nell’interesse pubblico, indipendentemente da ingerenze politiche, economiche, legali e sociali e senza minacce alla loro sicurezza fisica e psichica.
La definizione è dell’organizzazione internazionale Reporter senza frontiere che, nella Giornata mondiale della libertà di stampa, diffonde l’edizione 2022 del World Press Freedom Index, che valuta lo stato del giornalismo in 180 Paesi e territori.
Perde ben 17 posizioni l’Italia, che precipita al 58mo posto. I primi tre della classifica Rsf sono stati assegnati come di consueto a Norvegia, Danimarca e Svezia. Gli Stati Uniti arrivano alla 42ma posizione, il Giappone alla 71ma. Sulla lista rossa dell’indice ci sono 12 nazioni, tra cui Bielorussia (153ma) e Russia, osservata speciale dall’inizio dall’invasione dell’Ucraina, che si attesta al 155mo posto, in calo di cinque posizioni rispetto al 2021.
I 10 peggiori Paesi al mondo per la libertà di stampa includono Myanmar (176ma), Cina (175ma), Turkmenistan (177ma), Iran (178ma), Eritrea (179ma) e Corea del Nord (180ma).
Lo studio mette in evidenza gli effetti disastrosi del caos dell’informazione e di uno spazio informativo online non regolamentato.
Che incoraggia fake news e propaganda
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