Nel quarto trimestre del 2016 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al 2,3%, stabile rispetto allo stesso trimestre del 2015.
In termini di incidenza sul Pil, spiega l’Istat, il saldo primario delle amministrazioni pubbliche è risultato invariato a +1,7%, mentre l’attivo del saldo corrente si è fortemente ridotto, scendendo a +0,9% dal +2,5% di un anno prima.
La pressione fiscale è diminuita di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2015, scendendo al 49,6%.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito nel quarto trimestre del 2016 dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,5%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è diminuita di 1,0 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo all’8,0%.
A fronte di un aumento dello 0,2% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente.
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,4%, è aumentata di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento è aumentato di 0,6 punti percentuali portandosi al 20,5%.
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