Fino al 15 marzo 2015 la Pinacoteca nazionale di Ferrara ospita la mostra “Lampi Sublimi”.
Il titolo è ka concisa èkphrasis con cui Roberto Longhi tradusse in parole sia l’essenza visiva delle opere che Sebastiano Filippi detto il Bastianino dipinse negli ultimi vent’anni del Cinquecento in San Paolo a Ferrara, sia il loro processo creativo: i lampi sono quelli che agitano una scena figurativa post rinascimentale e controriformata che si è infoscata, non ha limpidezza e chiarore e s’immerge in drammatici effetti luministici di ombre, di bagliori, di nebbie. Il sostantivo evoca anche i baleni, i rapidi movimenti di un pennello veloce che ha conquistato una sorprendente libertà dalla forma chiusa, una emancipazione ispirata dai veneti, da Tiziano e applicata da Bastianino con effetti dirompenti alla umanità eroica e irriducibile di Michelangelo.
In mostra opere di Dosso e Battista Dossi, Tiziano, Camillo Filippi, Giorgio Ghisi, Ludovico Settevecchi, sono raccolte a illustrare le componenti culturali di Bastianino.
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