La sicurezza privata è una solida realtà del nostro Paese. Ne fanno parte 1.745 imprese e 76.203 addetti. Negli ultimi cinque anni il settore della vigilanza è cresciuto del 16,2% e gli occupati del 22,8%, con un fatturato complessivo di circa 3,4 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del convegno di ConFederSicurezza, che si è svolto a Sorrento, con la partecipazione di analisti, esperti, esponenti della politica e delle istituzioni e rappresentanti di aziende italiane di interesse strategico. La pandemia ha dimostrato, ancora una volta, che la sicurezza privata rappresenta un elemento fondamentale e complementare alla sicurezza pubblica. Durante il lockdown, infatti, guardie giurate ed operatori dei servizi fiduciari hanno proseguito nel loro lavoro, con il presidio e il controllo degli accessi in ospedali, supermercati, snodi logistici. Hanno inoltre assicurato il servizio di trasporto valori, così da garantire la disponibilità di denaro contante negli sportelli bancari e negli esercizi commerciali e il regolare pagamento delle pensioni. Non si sono tirati indietro neppure di fronte ai nuovi compiti dettati dalle regole imposte durante l’emergenza, vigilando sul rispetto dei protocolli sanitari e verificando la temperatura corporea, il distanziamento fisico e il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione. Consentendo così alle forze dell’ordine di moltiplicare i controlli delle persone e delle imprese sull’intero territorio. Un mondo variegato che invoca un importante cambiamento: avvicinare lo status giuridico della guardia giurata a quello di agente ausiliare di pubblica sicurezza, come chiesto a gran voce dal presidente di ConFederSicurezza, Luigi Gabriele. Ai lavori sono intervenuti Matteo Bressan, docente di Relazioni internazionali e studi strategici presso l’Università Lumsa, Germano Dottori, consigliere d’amministrazione della Fondazione Med-Or, moderati dall’ammiraglio Cristiano Aliperta e l’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. Ancora, Isa Ghivarelli, del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e i parlamentari Gianluca Cantalamessa, Isabella Rauti ed Emanuele Prisco. Al termine del convegno si è tenuta la prima edizione del “Premio Letterario Francesco Cossiga”, assegnata ad Alberto Pagani, autore del “Manuale di intelligence e servizi segreti. Antologia per principianti, politici e militari, civili e gente comune”, edito da Rubbettino. Una cerimonia, moderata dal giornalista Mario Esposito, che ha accompagnato il pubblico alla scoperta delle pagine del volume: un viaggio interdisciplinare, ma anche una narrazione che scorre tra suggestioni letterarie e cinematografiche, aspetti storici, geopolitici e studi strategici e militari. Senza dimenticare le nuove sfide imposte dalla digitalizzazione.
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