Trenta scosse di terremoto, tutte di magnitudo inferiore a 3,5 pollici.
E’ il resoconto della protezione civile sull’attività sismica registrata dalla mezzanotte di oggi tra le province di Modena, Mantova e Ferrara, colpite lo scorso 20 maggio da un terremoto di magnitudo 5.9.
Prosegueono intanto i soccorsi. Tutte le strutture operative della Sicurezza Nazionale sono impegnate nelle attività necessarie a fronteggiare l’emergenza. Oltre 2500 gli interventi sinora effettuati dai vigili del fuoco nelle aree colpite dal terremoto, con l’impiego di 650 uomini e 53 mezzi. Cinque le vittime accertate dalla Prefettura-Utg di Ferrara, cui si aggiungono due donne decedute per cause concomitanti all’evento sismico.
Per quanto riguarda gli aiuti alla popolazione, nel modenese sono oltre 3.300 le persone assistite e nel ferrarese circa 1.200. Sono oltre 200 i volontari delle organizzazioni nazionali impegnati nei luoghi del sisma che operano nell’ambito del sistema regionale, cui si aggiungono i circa 200 volontari della Crossa italiana e le centinaia di volontari delle associazioni locali. In arrivo, inoltre, numerosi volontari provenienti da altre Regioni. Sono inoltre in allestimento il modulo delle Marche e quello dell’Umbria a Finale Emilia; il modulo della Toscana, i moduli del Friuli e il modulo dell’Anpas a Mirandola. Già operativi il modulo di Trento a San Felice sul Panaro e i sei moduli dell’Emilia Romagna, dislocati due a Finale Emilia, uno a Mirandola, uno a Massa Finalese, uno a Cavezzo e uno a Camposanto.
Le Forze di Polizia proseguono inoltre nell’attività di antisciacallaggio per sorvegliare gli edifici incustoditi. Sono in corso le verifiche di agibilità da parte delle squadre di tecnici della Regione Emilia Romagna e di squadre di tecnici provenienti da altre regioni, sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile. I centri storici di Mirandola, Finale e Sant’Agostino presentano danni diffusi. I danni principali riguardano gli edifici storici, meno colpito il tessuto abitativo.
La protezione civile ribadisce nel suo bollettino che “lo stato attuale delle conoscenze non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area” e ricorda che “forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse”.
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