Le donne driver concentrano la loro attenzione soprattutto su sicurezza e comfort quando scelgono auto aziendali e mostrano spesso sfaccettature diverse rispetto ai loro omologhi uomini: è quanto emerge da una ricerca del Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia realizzata in collaborazione con Econometrica.
Non ci potrebbe essere più diversità anche per quanto riguarda la scelta della propria auto.
Station wagon, auto compatte e Suv sono infatti le categorie di veicoli più richiesti dalle donne driver, che prediligono sicurezza e comfort, differenziandosi dai loro omologhi uomini sotto diversi punti di vista. Nella scelta non si rinuncia alla praticità, come la capienza del bagagliaio, che va incontro così alle esigenze della donna “multitasking” che sempre più spesso si trova a dover conciliare ruoli plurimi tra casa, figli e lavoro. E quanti pensano che le donne alla guida siano più “distratte” devono ricredersi, poiché sia il tasso di incidenti sia il numero di multe è uguale e in molti casi minore rispetto a quello degli uomini. Le donne scelgono quindi modelli di auto diversi da quelli preferiti dagli uomini, prediligendo il comfort (nel 31% dei casi), la semplicità nell’utilizzo del mezzo (28%) e gli interni spaziosi (20%), e tali differenze si riscontrano anche nella scelta degli allestimenti.
Le station wagon, le auto compatte e i Suv sono le categorie di veicoli più richiesti dalle donne che, al momento della scelta, sono guidate soprattutto dalla ricerca di sicurezza (considerata un fattore prioritario, con il valore più alto assegnato, 79 su una scala da 1 a 100), dal comfort interno (68) e dall’ampiezza del bagagliaio (65).
L’attenzione alla sicurezza è confermata anche dall’importanza che rivestono i dispositivi di assistenza alla guida, tra i quali i sensori di parcheggio rivestono il ruolo principale (a loro è attribuito un valore pari a 77 su una scala da 1 a 100), seguiti dalla telecamera posteriore (67.5) e dai sistemi di frenata automatica (64.2). Per quanto riguarda l’atteggiamento alla guida, la ricerca sfata i luoghi comuni più diffusi che vedono le donne avere un rapporto complicato con i motori: il tasso di sinistrosità delle donne assegnatarie di auto aziendali risulta infatti uguale o addirittura minore rispetto a quello degli uomini e, allo stesso modo, si registra lo stesso numero di sanzioni per infrazioni al codice della strada per tutti i loro driver, uomini o donne che siano, mentre il 47% registra un numero inferiore per le donne.
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