Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla fine del terzo giro di consultazioni, si rivolge direttamente ai partiti, constatandone la persistente incapacità di siglare intese dopo il voto del 4 marzo e mettendo però in evidenza anomalie e rischi di urne in “estate piena” o peggio ancora in autunno, con la legge di Bilancio da approvare, l’aumento dell’Iva da disinnescare e i mercati finanziari da tenere a bada.
“Nel corso delle settimane scorse ho svolto anche con la collaborazione dei Presidenti delle Camere, che ringrazio molt, una verifica concreta, attenta e puntuale di tutte le possibili soluzioni in un Parlamento contrassegnato, com’è noto, da tre schieramenti principali, nessuno dei quali dispone della maggioranza – ha spiegato Mattarella – Condizione questa che richiede, necessariamente, che due di essi trovino un’intesa per governare.Non è riuscito il tentativo di dar vita a una maggioranza tra il Centrodestra e il Movimento Cinque Stelle. Non ha avuto esito la proposta del Movimento Cinque Stelle di formare una maggioranza con la sola Lega. Si è rivelata impraticabile una maggioranza tra il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico.È stata sempre affermata, da entrambe le parti, l’impossibilità di un’intesa tra il Centrodestra e il Partito Democratico. Tutte queste indisponibilità mi sono state confermate questa mattina”.
“Nel corso dei colloqui di oggi ho chiesto alle varie forze politiche, particolarmente a quelle più consistenti, se fossero emerse nuove possibilità d’intesa, registrando che non ve ne sono – ha aggiunto – Com’è evidente, non vi è alcuna possibilità di formare un governo sorretto da una maggioranza nata da un accordo politico. Sin dall’inizio delle consultazioni ho escluso che si potesse dar vita a un governo politico di minoranza. Vi era stata, questa mattina, una richiesta in tal senso che sembra sia già venuta meno. Un governo di minoranza condurrebbe alle elezioni e ritengo, in queste condizioni, che sia più rispettoso della logica democratica che a portare alle elezioni sia un governo non di parte. In ogni caso, il governo presieduto dall’onorevole Gentiloni – che ringrazio per il lavoro che ha svolto e sta ulteriormente svolgendo in questa situazione anomala, con le forti limitazioni di un governo dimissionario – ha esaurito la sua funzione e non può ulteriormente essere prorogato in quanto espresso, nel Parlamento precedente, da una maggioranza parlamentare che non c’è più”.
Per il residente della Repubblica, “Quali che siano le decisioni che assumeranno i partiti è, quindi, doveroso dar vita a un nuovo governo. Non si può attendere oltre.Continuo ad auspicare, naturalmente, un governo con pienezza di funzioni che possa amministrare il nostro Paese senza i limiti operativi di un governo dimissionario; che metta in condizione il Parlamento di svolgere appieno la sua attività; che abbia titolo pieno per rappresentare l’Italia nelle imminenti e importanti scadenze nella Unione Europea, dove in giugno si assumeranno decisioni che riguardano gli immigrati, il bilancio dei prossimi sette anni, la moneta comune.”
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