Il 2017 ha fatto registrare, per l’Italia, un’anomalia di 1,3 gradi al di sopra della media, chiudendo come il quarto anno più caldo dal 1800 ado ggi, pari merito agli anni 2001, 2007 e 2016. Più caldi del 2017 sono stati solo il 2003 (+ 1.36 gradi), il 2014 (+1.38 gradi) e il 2015 che resta l’anno più caldo di sempre con i suoi 1.43 gradi al di sopra della media.
Più significativa, spiega il Consiglio nazionale delle ricerche, è risultata l’anomalia pluviometrica del 2017, che verrà sicuramente ricordato per la pesante siccità che lo ha caratterizzato.
A partire dal mese di dicembre del 2016 (primo mese dell’anno meteorologico 2017) si sono susseguiti mesi quasi sempre in perdita: fatta eccezione per i mesi di gennaio, settembre e novembre, tutti gli altri hanno fatto registrare un segno negativo, quasi sempre con deficit di oltre il 30% e, in ben sei mesi, di oltre il 50%. A conti fatti, gli accumuli annuali a fine 2017 sono risultati essere di oltre il 30% inferiori alla media del periodo di riferimento 1971-2000, etichettando quest’anno come il più secco dal 1800 ad oggi. Per trovare un anno simile bisogna andare indietro al 1945: anche in quell’anno ci furono 9 mesi su 12 pesantemente sotto media (il deficit fu -29%, quindi leggermente inferiore).
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