Calano le esportazioni a luglio (-0,6%), mentre le importazioni aumentano dello 0,5%.
Il surplus commerciale è di 7,8 miliardi (+8,1 miliardi a luglio 2015).
La flessione congiunturale dell’export, spiega l’Istat diffondendo il dato, è la sintesi di un calo delle vendite verso i mercati Ue (-1,1%) e di un lieve aumento di quelle verso l’extra Ue (+0,2%).
A luglio 2016, su base annua, la flessione dell’export, pari a -7,3%, è di ampia intensità sia per l’area extra Ue (-8,8%) sia per l’area Ue (-6,1%), ed è significativamente condizionata dalla differenza nei giorni lavorativi (21 a luglio 2016 contro i 23 di luglio 2015). Al netto di questo effetto, si rileva una contenuta flessione tendenziale (-0,9%), sintesi di un calo dell’export per l’area extra Ue (-3,2%) e di un aumento per l’area Ue (+1,1%). La diminuzione tendenziale dell’import (-8,3%) è invece determinata sia dall’area extra Ue (-11,1%) sia da quella Ue (-6,3%).
Nel primi sette mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 31,1 miliardi (+45,9 miliardi al netto dei prodotti energetici).
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