di Luigi D’Alise
E’ tempo di iniziare a parlare di extraterrestri, in modo serio.
Jason Wright, astrofisico e direttore del Penn State Extraterrestrial Intelligence Center, vorrebbe convincere la Nasa ad investire nella ricerca di forme di vita intelligenti, così come avviene per l’osservazione di tracce biologiche su altri pianeti.
Secondo Wright, scrive Science News, gli scienziati dovrebbero cercare “tecnofirme” nell’universo, ovvero qualsiasi segno di eventuale tecnologia aliena, dai segnali radio ai rifiuti di calore.
E smontare tutti quei miti che ci siamo creati in materia di vita intelligente extraterrestre – piccoli uomini verdi, E.T. ed altre fesserie cosmiche – ricreando un approccio interdisciplinare più solido.
La vita, dicono gli esperti, non può essersi sviluppata solo sulla Terra.
Se così fosse, direbbe Carl Sagan, sarebbe davvero un enorme spreco di spazio
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