di Luigi D’Alise
“Scusa se ti rispondo in ritardo” è passata dall’essere un messaggio sincero a una frase fatta.
WhatsApp, Messenger, email ed altri strumenti di comunicazione sono concepiti per essere istantanei, ma possono essere facilmente ignorati.
Come, del resto, facciamo.
Eppure abbiamo la sensazione che tutti possano e debbano rispondere immediatamente, anche se non ne hanno voglia.
E ci prende l’ansia se non lo fanno.
Ne avevamo parlato a proposito di un pezzo di Oliver Burkeman su The Guardian. L’argomento è stato oggetto qualche settimana fa di un articolo su The Atlantic, firmato da Julie Beck.
Eccolo: https://www.internazionale.it/notizie/julie-beck/2018/04/07/scusa-se-ti-rispondo-in-ritardo
(foto Francesco Carta, Getty Images)
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