Le storie di un Risorgimento al contrario, visto e vissuto dalla parte degli sconfitti.
Storie di eroismo e coraggio. Storie di fede e determinazione. Storie di ribellione.
Per molti di loro, l’unità d’Italia rappresentò la fine del mondo che avevano conosciuto e nel quale si identificavano.
Parole di Gigi Di Fiore, giornalista e storico appassionato, autore di decine di saggi sul Mezzogiorno, e ora in libreria con l’ultima fatica La Nazione Napoletana edita da Utet.
“L’Italia di oggi è la somma di una serie di sub nazioni, con un proprio percorso storico e radici differenti – spiega ai microfoni dell’Ago Press – Chi ha pilotato il processo di unificazione, ha azzerato radici e identità del Mezzogiorno, privilegiando una memoria sull’altra e alimentando pregiudizi nei confronti del Sud. Gli esuli meridionali, poi, come accade anche oggi, sono stati i peggiori denigratori”.
Un viaggio in tre tappe, quello che l’autore offre nelle pagine del libro, che parte dai racconti e dalle storie di piccoli grandi difensori della Nazione Napoletana, uniti da sette secoli di vita.
Cosa resta di quella tradizione? “E’ il famoso concetto della napoletanità, come stimolo di dignità e impegno – risponde Di Fiore – ben diversa dalla napoletaneria, che è la parte peggiore, quella confinata nel folclore”.
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