Proseguono, incessanti, le operazioni di soccorso a Farindola, tra i resti dell’hotel Rigopiano, da cinque giorni sommerso dalla neve.
La speranza è di riuscire a salvare altre vite umane. Sei, finora, le vittime accertate, undici i sopravvissuti e 23 le persone ancora disperse.
“Chi lavora in quelle condizioni – dichiara il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio – lavora come se ci fossero da recuperare persone vive. La speranza c’è sempre, perché quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari”.
“Stiamo lavorando – spiega Paolo Molinari, del Dipartimento della Protezione Civile – per realizzare delle trincee e consentire così di intervenire anche dai lati della valanga. Per garantire la sicurezza dei soccorritori, inoltre, sono stati piazzati strumenti per monitorare l’eventuale attivazione di nuove valanghe sul versante sovrastante l’hotel”.
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