Mancano almeno 60 miliardi di metri cubi di acqua per effetto di un 2017 straordinariamente siccitoso in cui è caduto in Italia circa un terzo di pioggia in meno dall’inizio dell’anno.
E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione dell’ondata di maltempo con vento, pioggia e neve, sulla base dei dati Ucea relativi ai primi dieci mesi dell’anno. Non solo disagi e danni, l’arrivo della pioggia e della neve è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi a secco.
Le precipitazioni pero’, sottolinea la Coldiretti, per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti. Il repentino abbassamento della colonna di mercurio e i violenti temporali confermano i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate da bombe d’acqua con effetti sulle coltivazioni e sulla stabilità idrogeologica del territorio. A causa delle frane e delle alluvioni provocate dai cambiamenti climatici l’agricoltura italiana ha perso piu’ di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali.
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