La “Tomba del Tuffatore”, manufatto dell’arte funeraria della Magna Grecia, situata nell’area archeologica di Paestum, non è il singolo risultato di un intervento di artigiani etruschi, bensì uno di numerosi reperti di una produzione locale.
E’ la deduzione a cui è giunto il Parco Archegologico di Paestum, annunciata oggi.
Secondo i dati acquisiti di recente, la Tomba del Tuffatore si inserisce in una tradizione riconducibile ad altre tombe custodite nel deposito del museo. Tra queste, è soprattutto la “Tomba delle Palmette” a gettare nuova luce sulla Tomba del Tuffatore, dal momento che presenta sul coperchio la stessa cornice con quattro palmette negli angoli.
Gli archeologi adesso eseguiranno ulteriori analisi per comprendere meglio le tecniche e le tradizioni artistiche e soprattutto il legame tra pitture tombali e architettura templare. “Abbiamo il sospetto che gli autori delle decorazioni di queste tombe e dei templi siano gli stessi – dice Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum – Ma aspettiamo i risultati degli esami archeometrici per averne la certezza”
La Tomba del Tuffatore e quella delle Palmette sono visibili in un nuovo allestimento recentemente inaugurato.
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